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Questo lavoro è stato senz’altro uno dei più importanti della mia carriera.
Si tratta del piano nobile di un palazzo neoclassico nel centro di Ferrara, restaurato più volte fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.
I pavimenti erano stupendi: un vecchio cotto a quadrati rossi e gialli, porte in noce dorato splendente con superbe maniglie di vetro e soffitti affrescati.
Il mio compito è stato cercare di rendere vivibile nel quotidiano, una casa già splendida ma impegnativa, senza farle perdere il suo carattere aristocratico e sofisticato.
Apparentemente avevo a disposizione il massimo che si possa desiderare ma spesso in questi casi si rischia di fare case “finte”, più di rappresentanza che da vivere.
Giocando con la linearità dei mobili (quasi tutti dei primi anni dell’Ottocento), la bellezza delle tappezzerie, i disegni di poltrone e divani, la scelta meticolosa delle luci e, infine, i colori alle pareti, credo di essere riuscita a coniugare la normalità della vita in casa, con la gioia di ricevere regalmente.
